Gobbi: “Il calcio è crescita” - Accademia Modena 1912

Gobbi: “Il calcio è crescita”

Manuel Gobbi, allenatore della categoria più giovane dell’Accademia Modena, i Primi Calci 2015/16 ha intrapreso questa carriera da ormai 5 anni dopo essersi laureato in scienze motorie.

Da quest’anno avrà anche l’opportunità di allenare i portieri delle squadre dei Giovanissimi, gli Under 15 e Under 14.

È difficile gestire bambini così piccoli, soprattutto in questo particolare periodo?

“Diciamo che è difficile in generale, specialmente nel primi mesi della stagione perché è una realtà completamente nuova e con dinamiche a loro sconosciute. Un bambino di questa età è abituato a stare da solo, si ritrova catapultato in una squadra con altri 15/20 bambini e quindi i primi mesi sono considerati quelli di assestamento. Sinceramente per il fatto del Covid non ho notato grandi differenze, i piccoli arrivano al campo con voglia di divertirsi, giocare e stare insieme ai loro compagni probabilmente essendo stati chiusi in casa per molto tempo ora desiderano solamente tirare due calci ad un pallone”.

Riescono a rispettare il protocollo intorno che adottate durante l’attività?

“Ovviamente ci vuole un po’ di pazienza perché è un’imposizione che i bambini piano piano stanno accettando. Nei primi giorni di attività era complicato soprattutto fargli rispettare le distanze di sicurezza sul campo di gioco, adesso già autonomamente si distanziano. Detto ciò nella fase di accoglienza, arrivano con i genitori indossando la mascherina, seguono i percorsi indicati, si igienizzano le mani, ripongono lo zaino negli appositi spazi. Lo seguono abbastanza bene”.

Per questa categoria si parla già di un vero e proprio allenamento o è più un semplice momento di svago e di approccio al calcio?

“No no è più un gioco, un momento di svago e di approccio al calcio. L’aspetto prioritario è quello ludico, è chiaro che lavoriamo anche sull’aspetto coordinativo e sugli schemi motori di base; però rimane puramente un momento dove i bambini vengono al campo per stare in compagnia con i loro amici, scherzare e divertirsi. È una prima scoperta del gioco del calcio e di questo sport. Devono ancora capire se sarà la passione che influenzerà la loro infanzia e adolescenza o se sarà un semplice periodo di transizione per scoprire cosa realmente gli piacerà fare”. (e.p.)

23-09-2020

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