Andrea Minozzi: “L’importante è la crescita dell’atleta” - Accademia Modena 1912

Andrea Minozzi: “L’importante è la crescita dell’atleta”

Andrea Minozzi è stato riconfermato come allenatore degli Esordienti 2009.

Il mister avrà a disposizione un gruppo di 38 ragazzi pre selezionati, quest’anno sarà particolarmente importante per loro in quanto dovranno guadagnarsi la conferma per approdare al settore giovanile gialloblù.

Che campionati affronterete in questa stagione?

“Avendo una squadra molto ampia affronteremo in parallelo due campionati FIGC giocando contro squadre di annate superiore alla nostra e, se la situazione attuale ce lo permette, disputeremo i raggruppamenti, chiamati anche test match, contro formazioni professionistiche di pari età”.

Solitamente come sono impostati i tuoi allenamenti? Che tipologia utilizzi?

“Facendo un piccola premessa l’Accademia Modena ci chiede di curare l’aspetto sociale ed educativo, detto questo l’obiettivo per questa categoria è la crescita individuale del giocatore e la crescita di squadra così da dare più giocatori possibili al settore giovanile del Modena.

Per cui la tipologia che utilizzo si basa su un confronto periodico e mensile con i miei collaboratori dove buttiamo le basi per poter lavorare. Sviluppiamo le attività ogni 15 giorni nell’arco di due mesi in modo tale da metabolizzare e consolidare i concetti richiesti in questo periodo, poi alla fine dei 2 mesi mi riunisco con i miei assistenti dove facciamo tutte le eventuali valutazioni”.

Nel corso della tua carriera da allenatore i concetti che hai trasmesso ai tuoi calciatori ti sembra che siano stati assimilati?

“Direi proprio di si, nel confronto mensile che ho con i miei collaboratori abbiamo notato come questo tipologia di allenamento abbia portato i propri frutti. A questa età i ragazzi sono delle vere e proprie spugne, tutto quello che li abbiamo chiesto lo hanno assimilato perfettamente e correttamente. È chiaro che un determinato concetto può essere espresso in modo differente da allenatore ad allenatore, l’importante è che il ragazzo capisca il compito che viene richiesto; proprio per questo io e miei collaboratori cerchiamo di trasmettere le basi in modo che rimangono nel corso della carriera dei giocatori. È fondamentale che la società scelga una linea di lavoro comune e la porti avanti il più possibile in modo tale che si riesca a dare continuità al percorso di crescita dell’atleta, proprio come avviene sia nell’Accademia che nel settore giovanile”. (e.p.)

1-10-2020

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