In questa stagione Giacomo Caravello è uno degli istruttori dei Primi Calci 2012 e dei Piccoli Amici 2014. È il secondo anno per Giacomo nella famiglia dell’Accademia Modena. L’allenatore è molto felice di far parte della rosa dei tecnici dell’attività di base gialloblù.
Com’ è nata la tua passione per i piccoli della scuola calcio?
“Ho sempre praticato sport fra cui calcio. Dopo essermi infortunato, ho deciso di smettere per intraprendere la carriera di coach. Ho iniziato in una piccola realtà dilettantistica di Modena per poi accettare la proposta di Fabio Dall’Omo”.
Che emozioni provi ad allenare? Ti poni degli obiettivi?
“Mi sono sempre trovato a mio agio con i bambini di qualsiasi età e mi sono sempre divertito a trasmettere determinati valori non solo sportivi che sono condivisi con l’Accademia. Sono un ragazzo ambizioso, vorrei provare a scalare le categorie, prima della scuola calcio poi di un settore giovanile”.
Essendo l’istruttore di due diverse categorie, gli allenamenti vengono impostati diversamente per l’una e l’altra annata?
“Si certo, l’impostazione dell’allenamento per le due squadre è eterogeneo; la differenza di età è comunque importante. L’aspetto che accumuna tutte le categorie è il divertimento, non scordiamoci che sono ragazzini e quindi bisogna unire l’aspetto ludico con i primi principi calcistici: schemi motori di base, ad esempio, e parte tecnica”.
Avete saputo qualche notizia su una possibile ripresa?
“Non disputando campionati di interesse nazionale finché permarrà la zona rossa, non potremo tornare a Saliceta. Passando già in zona arancione la questione cambia, gli allenamenti potranno riprendere se pur con il distanziamento”.
Durante le esercitazioni con distanziamento, quali aspetti sono stati trattati maggiormente?
“In questa fase siamo riusciti ad implementare la tecnica di base ed individuale che ricoprono la maggior parte delle esercitazioni. Molti giovani hanno tratto benefici da questo anche se mantenere l’attenzione e il sapere di non poter fare partitelle per i piccoli è un po’ difficile da accettare. Per questo motivo, io e i miei colleghi, abbiamo sempre cercato di proporre training nuovi e stimolanti. Crediamoci di esserci riusciti”. (e.p.)
7-04-2021