Da due anni Lorenzo Galuppi fa parte della famiglia dell’Accademia Modena 1912. Nella scorsa stagione Lorenzo ha iniziato ad allenare i Piccoli Amici 2012 e quest’anno è stato riconfermato con la stessa annata lavorando insieme agli altri quattro istruttori Cristian Cavazzoni, Leonardo Zanfi, Giacomo Caravello, Alessandro Pulga e il preparatore dei portieri Enrico Benassi. Sempre nella stagione corrente il giovane ha conseguito l’abilitazione Uefa Grassroots C, idoneità che permette di poter allenare squadre appartenenti a tutte le categorie professionistiche, alla LND e al settore per l’Attività Giovanile Scolastica.
Fin da piccolo la sua passione è stata il calcio, in età adolescenziale ha scoperto di star molto bene insieme ai ragazzini partecipando a progetti sportivi con le scuole e collaborando nei centri estivi del suo paese.
“Sono stato sempre tifoso del Modena” – dice Galuppi – è un sogno che diventa realtà”.
Com’è nata la passione da allenatore?
“È nata provando a cambiare ottica, passando dal rettangolo verde al ruolo di tecnico. Da giocatore sono sempre stato abbastanza polemico, per questo ho voluto immedesimarmi nel ruolo di mister per capire cosa ci fosse di sbagliato nel mio atteggiamento in campo. Ho iniziato ad allenare i ragazzi del Castellarano, da quel momento ho capito quale fosse la strada da intraprendere”.
Cosa ti affascina di questo ruolo?
“Mi affascina il semplice fatto di poter trasmettere i miei insegnamenti a qualcuno, è l’obiettivo generale che mi pongo. Mi emoziona educare, far crescere sotto il profilo umano e dar una disciplina calcistica ai piccoli della scuola calcio. È bello vederli ascoltare i miei consigli, guardarli provare, sbagliare e riuscire ad impara un determinato gesto tecnico; mi da tanti stimoli a continuare questo splendido mestiere”.
Se non sbaglio hai scritto anche un libro? Dov’è nata tale idea?
“Esattamente! Nel periodo del lockdown ho mandato una mail a youcoach.it con allegato diversi esercizi e un articolo che ho scritto sul mondo del pallone. Da quel momento mi è stata data la possibilità di scrivere un libro che parla della finalizzazione legata alla psicocinetica. Penso che la condivisione sia lo strumento più importante per imparare; ho voluto interpellare questa guida online per gli allenatori di calcio per capire se le mie idee fossero corrette. È stata una bella esperienza”.
Un domani preferiresti essere un mister per una prima squadra o continuare con i giovani?
“Un allenatore deve vivere di stimoli e come persona sono ambizioso e mi piacerebbe continuare a lavorare a contatto con questo sport. Se dovessi scegliere preferirei rimanere nell’ambito del settore giovanile o di attività di base dove l’aspetto educativo e formativo sono da padroni”.
4-02-2021